Orfeo Zanforlin Allenatore Calcio

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sabato 30 gennaio 2010

PRIMO CONTATTO A MILANO



Milano, 21 Gennaio 2010
Via alle danze
Impressiona La Torre del Cernusco, nella ripresa la Rappresentativa Allievi dilaga con le stelle del Bareggio, Salis e Portaro. Paratona Carminati

Contro un Baggio pimpante e in netta ripresa, la prima uscita dell'inedita Rappresentativa degli Allievi termina con il risultato di 7-2 in favore dei ragazzi convocati dal tecnico Qrfeo Zanforlin. Venti giocatori per compiere i primi esperimenti tattici: un primo tempo disputato con il classico 4-4-2, e una ripresa affrontata invece con tre punte, per provare a valorizzare le caratteristiche di esterni offensivi quali Portaro del Bareggio o Buccolo della Garibaldina. Apre per i locali il rientrante Queirantes Murilo, poi sale in cattedra La Torre del Cernusco autore di una fantastica doppietta. D'Addario, stella del Gaggiano impiegato come ala destra, realizza sul finire il terzo gol su azione personale. Pantano e Signorelli restono in campo anche nel secondo tempo, dove la manovra della squadra appare leggermente meno organica nonostante il lievitare del risultato: Èndo accorcia sul 3-2 per il Baggio, poi inizia lo show di Salis nel ruolo di prima punta. Un miracolo di Carminati, prima della raffica di gol della punta di Gi-billini inframezzata da un sigillo del suo compagno e capocannoniere di categoria Portaro.

giovedì 21 gennaio 2010

2^ CONVOCAZIONE ALLIEVI PROVINCIALI MILANO


I sotto elencati giocatori sono convocati a disposizione del Selezionatore Sig. Maggioni Roberto, per un incontro di selezione.

RITROVO: Mercoledì 27 gennaio 2010 ore 16.00

Presso C.S. “ BRUZZANO “
VIA COMASINA 115 – MILANO (campo in sintetico)
GARA AMICHEVOLE CON LA SOC. A. C. BRUZZANO
Inizio gara ore 17.15

ELENCO GIOCATORI

ACCADEMIA GAGGIANO Iavarone Davide
CITTA’ DI SESTO Macor Mattia
AFFORESE Bartoleni Luca
FANSPORT PERO Longo Alessandro
BAREGGIO San Martino Casieri Mario
FANSPORT PERO Quero Manuel
BAREGGIO San Martino Omobono Virgilio
GARIBALDINA 1932 Calcagnile Michele
BAREGGIO San Martino Roncaglio Lorenzo
GARIBALDINA 1932 Cusmai Michele
CASSINA NUOVA Figini Alessio
GARIBALDINA 1932 Rivetti Luca
CINISELLO Giuliano Marco
GESCAL BOYS Franceschelli Alessandro
CITTA’ DI SEGRATE Acampora Andrea
PRO NOVATE Bellini Marco
CITTA’ DI SEGRATE Betteri Nicholas
PRO NOVATE Leuci Cristian
CITTA’ DI SEGRATE Cristofaro Matteo
SPORTING LINATE Pozzi Davide

Dirigenti Accompagnatori:
Sig.ri Roberto Tomanin
Fiorenzo Bressanelli
Giuseppe De Palma

Tecnico: Sig.Orfeo Zanforlin
Medico Sociale:Dott.Dott.Gianluca Lista
Massaggiatore: Sig.Franco Sindoni
Preparatore Portieri: Sig.Guglielmo Ginocchi

ZANFORLIN E PASQUETTI, NUOVI TECNICI DI MILANO


ORFEO ZANFORLIN ALLENATORE RAPPRESENTATIVA ALLIEVI

Nato a Badia Polesine (Rovigo) l'11/11/1956
Ha giocato: Sino alla categoria Promozione nella Nervianese, ed ha militato anche nelle rappresentative lombarde


MILANO 20 gennaio 2010 - Orfeo Zanforlin è la nuova guida tecnica della rappresentativa degli Allievi Provinciali di Milano. “E' stato Roberto Maggioni – racconta lo stesso Zanforlin - a contattarli e ad offrirmi questa interessante opportunità dopo un periodo di pausa che mi ero preso lontano dai campi da gioco. Come dire di no quando a contattarti è la Federazione? In un colpo ho ritrovato motivazione e stimoli ed ora eccomi pronto più che mai ad una nuova sfida. Credo di poter far bene insieme ai miei collaboratori anche perché troveremo una categoria come quella degli Allievi Provinciali che da anni non ha una sua rappresentativa. Per tanto mi aspetto tanti giocatori motivati così come le società alle quali appartengono perché per alcuni questa categoria può davvero essere l'ultima vera vetrina per provare il grande salto magari in società professionistiche o dalle grandi ambizioni. Credo che un talento che pur militando a metà classifica di una squadra provinciale se convocato da noi, possa finalmente farsi notare dagli addetti ai lavori. Per tanto l'esperienza con la nostra rappresentativa deve essere presa con serietà, rispetto e senso di appartenenza. Possiamo fare bene sperando di dare una possibilità concreta ed importante a chi davvero se lo merita”.

Prossimi appuntamenti rappresentativa Allievi
21 Febbraio Baggio, 27 Febbraio Bruzzano, 4 Febbraio Dindelli


MASSIMO PASQUETTI ALLENATORE RAPPRESENTATIVA GIOVANISSIMI

Nato il 22/10/1955 a GENOVA
Ha giocato: Sanyo e Bariviera
Palamares Allenatore: 2 titoli Regionali con il Bariviera, con l'Half
da direttore sportivo ha vinto: 1titolo regionale e 1 titolo di fascia B regionale con il Real Cesate. Ha guidato dalla panchina anche Corsico e Sempione Half, Arese e Lombardia Uno.

Massimo Pasquetti è la nuova guida tecnica della rappresentativa Giovanissimi, della Delegazione Provinciale di Milano. A sceglierlo per tale incarico, Roberto Maggioni, il neo team manager delle due selezioni Meneghini (l'altra è la squadra degli Allievi allenata da Orfeo Zanforlin). “Lo scorso 31 agosto – racconta lo stesso Pasquetti – mi è arrivata una gradita telefonata da Robero (Maggioni ndr) il quale mi ha proposto questa nuova avventura che io ho subito accettato. Così ho cominciato a capire come poter interagire al meglio con le società affinché potessi davvero selezionare i giocatori migliori. Ho passato questi ultimi mesi infatti sui campi del milanese a scovare giovani talenti, capendo che il modo migliore per trovarli era quella quello di parlare anche con i loro allenatori di club ai quali andiamo a fare visita, anche perché spesso ci sono ragazzi bravi che potrebbero dare di più per esempio in ruoli diversi. Spesso infatti capita che per necessità un allenatore sia costretto a disporre i giocatori migliori in ruoli non loro, solo perché il titolare di una determinata zona di campo è assente, e magari capita che lo stesso giorno ci siamo noi delle rappresentative a vederlo e per tale motivo il nostro prescelto potrebbe non averci mostrato il massimo in quando piazzato in zone del rettangolo di gioco che solitamente non presiede. Questo naturalmente è solo un esempio di come può risultare indispensabile dialogare con le società. Mi sento davvero molto motivato... Per i giocatoti la rappresentativa deve diventare un vero e proprio premio, così come per le società da cui i ragazzi vengono prelevati”.

Questi gli appuntamenti pre “torneo delle province”
Tutti i raduni cominciano alle ore 16
20 febbario Baggio 2 , 27 febbraio Bruzzano, 4 Marzo Dindelli

Interviste raccolte da:
Max CAVALLARO
Addetto Stampa Delegazione Provinciale di Milano Figc - Lnd

mercoledì 13 gennaio 2010

1^ CONVOCAZIONE ALLIEVI PROVINCIALI MILANO








I sotto elencati giocatori sono convocati a disposizione del Selezionatore Sig. Maggioni Roberto, per un incontro di selezione.

RITROVO: Giovedì 21 gennaio 2010 ore 14.45

Presso C.S. “ COMUNALE KENNEDY – BAGGIO SECONDO “
VIA OLIVIERI 11 – MILANO (campo in sintetico)
GARA AMICHEVOLE CON LA SOC. S.S. BAGGIO SECONDO
Inizio gara ore 16.oo

Sono obbligatori: scarpe con suola in gomma a tacchetti fissi, indumenti personali di gioco, inoltre documento personale di identità e fotocopia della visita medica indispensabili per la partecipazione alla gara.
La società, solo in caso di accertata indisponibilità dei calciatori, deve inviare fax di comunicazione entro martedì 19 gennaio 2010 ore 14.oo, ai numeri: 02.21722714/702. Non ricevendo nessuna comunicazione, si intende accettata la convocazione. L'inadempienza, sia della segnalazione di giustificata indisponibilità, sia della mancata presenza alla convocazione, darà luogo a provvedimenti disciplinari come da art. 76 R.O.

Si rammenta che l’articolo 76 comma 2 delle Norme Organizzative Interne della F.I.G.C recita come segue:
“I calciatori che, senza provato e legittimo impedimento, neghino la loro partecipazione all’attività delle Squadre Nazionali, delle Rappresentativa di Lega nonché delle Rappresentative dei Comitati sono
passibili di squalifiche da scontarsi in gare ufficiali della loro Società.
... omissis... “

ELENCO GIOCATORI

ACCADEMIA GAGGIANO Carminati Simone
LACCHIARELLA Beoni Valerio
ACCADEMIA GAGGIANO Cominelli Simone
LACCHIARELLA Farina Nicolò
ACCADEMIA GAGGIANO D’Addario Stefano
OPERA Fusano Simone
BAREGGIO SAN MARTINO Portaro Davide
OPERA Pierri Claudio
BAREGGIO SAN MARTINO Salis Gianluca
PADERNO DUGNANO Pantano Simone
BAREGGIO SAN MARTINO Signorelli Andrea
PRO NOVATE Bellina Matteo
CENTROSCHIAFFINO C. Di Biasi Matteo
ROMANO BANCO Bruschi Niccolò
CERNUSCO La Torre Luca
SPORTING LINATE Doria Gabriele
GARIBALDINA 1932 Buccolo Vincenzo
SPORTING LINATE Palmieri Roberto
GARIBALDINA 1932 Cardoso Ludovico Mattia
SPORTING LINATE Suraci Antonio

Dirigenti Accompagnatori: Sig.ri Roberto Tomanin (tel. 339-8841009) - Fiorenzo Bressanelli
Giuseppe De Palma

Tecnico: Sig. Orfeo Zanforlin
Medico Sociale: Dott. Gianluca Lista
Massaggiatore: Sig. Franco Sindoni
Preparatore Portieri: Sig. Guglielmo Ginocchi







giovedì 7 gennaio 2010

A TU PER TU CON ZANFORLIN

14 Dicembre 2009 - Da Sprint&Sport a cura di Fabio Cannatà



IL SELEZIONATORE Orfeo Zanforlin, a lui il compito di tenere vivi i colori di Milano


Il comandante


Il nuovo corso della Rappresentativa milanese di Allievi, subentrata a furor di popolo a quella Juniores, ha il volto esperto e lungimirante di Or­feo Zanforlin, tecnico dalla carriera quasi trentennale che ha abbracciato nel suo corso pratica­mente qualsiasi tipo di categoria, dalla Scuola Calcio all'Eccellenza.
«Mi piace calarmi in situazionisempre nuove e stimolanti. Ci sarà da lavorare, ma cercheremo
dì costruire una grande Rappresentativa»

«Mi piace calarmi in realtà diverse nelle quali trovare nuovi stimoli e motiva­zioni. L'occasione di allenare la Rappresentativa di Allievi, categoria che ritengo più consona per un discorso discorso del genere, è nata quasi per caso, grazie all'ottimo rapporto che ho con il massag­giatore Sindoni e alla ventata di novità arrivata con Dubini nel ruolo di Delegato e Maggioni in quello diresponsabile delle rappresentative. Ho accettato subito con grande entusiasmo, incuriosi­to dall'esperienza certamente particolare che mi aspetta».

E dopo le prime dome­niche passate sui campi a osservare in azione i '93, Zanforlin ha iniziato a farsi un'idea del tipo il la­voro che lo attende, e delle peculiarità di un uni­verso calcistico, quello provinciale, da interpretare nella maniera corretta: «Spero di non essere frain­teso, lungi da me muovere critiche a un collega, ma parlando puramente da osservatore ho notato che in queste categorie c'è una tendenza a utilizza­re soluzioni tattiche piuttosto audaci, che talvolta non si adattano bene alle caratteristiche dei gioca­tori. Mi è parso di vedere in alcune fasi, soprattut­to in quella difensiva, dei grossi squilibri come ad esempio un centrocampo di due soli uomini che si trova costretto a fronteggiarne quattro. Mia perso­nale convinzione è che in queste categorie la ma­no di un allenatore si veda in maniera eloquente, soprattutto in determinati momenti di gioco, o più semplicemente dalla posizione che i giocatori as­sumono nei confronti della palla.
Interrogato su quali saranno metodi di scelta e programmi di avvicinamento all'importante Torneo delle Province, il nuovo tec­nico spende innanzitutto parole di elogio per lo staff che sta lavorando in sinergia, condividendo informazioni a trecentosessanta gradi. Poi, sullo specifico discorso delle selezioni aggiunge: «Gli attaccanti, com'è ovvio, si presentano un po' da soli, con i gol e le voci che iniziano subito a girare. Bisogna tuttavia prestare attenzione e non fermar­si soltanto alle giocate, bensì valutare i giocatori per i movimenti che fanno senza palla, pensando già alla posizione che potrebbero andare a occu­pare. In avanti, comunque, una prima scrematura c'è già, e al 70% non si sbaglia. Certamente più de­licata la scelta sui difensori, o in quei ruoli più par­ticolari come ad esempio i giocatori di fascia.

«In primo luogo fare un otti­mo lavoro insieme ai colleghi Tomanin, Sindoni, Bressanelli e Ginocchi. L'auspicio è quello di riu­scire durante i raduni (il primo si terrà nella secon­da parte di gennaio -ndr-) a trovare i giocatori più adatti alla causa. Organizzare il percorso con qua­lità e professionalità significa scegliere i giocatori cercando poi di averli a disposizione nel momen­to migliore della stagione. Personalmente sono portato a visionarli più volte, non mi limito a una singola osservazione che può rivelarsi fuorviante. C'è da lavorare, ma comincio già ad avere un'idea di che cosa vogliamo costruire. Nei primi tre radu­ni cercheremo di visionare il maggior numero di ragazzi possibile. Non saranno selezioni né esami, quanto un modo per approcciarli al mondo delle rappresentative, il quarto raduno, invece, sarà quello determinante, allora sì che inizieremo dav­vero a creare un'identità precisa della squadra».


METODOLOGIA:“ La Velocità ”




Il mercoledì del mister

Per velocità s’intende la capacità di eseguire il maggior numero di azioni motorie nell’unità di tempo. Così come per le altre capacità possiamo distinguere la velocità in generale e specifica. Nella prima si distingue la capacità motoria di compiere velocemente movimenti fondamentali (correre, saltare, lanciare ecc..) la seconda si abbina al singolo sport, quindi movimenti veloci con la palla.
E’ fondamentale conoscere i componenti della velocità :
Accelerazione
rapidità direzione motoria: percezione, elaborazione, risposta velocità di movimento: rapidità d’esecuzione frequenza e ampiezza dei movimenti
Mantenimento della Velocità
velocità lanciata (dove si registra il picco massimo della velocità
velocità protratta nel tempo (resistenza alla velocità)

Nel gioco del calcio la velocità del giocatore si esprime con e senza palla, con la palla sicuramente è pi veloce colui che dispone di maggiori qualità tecniche che vanno quindi sempre affinate e migliorate unite ad altre abilità come le finte, i cambi di direzione e arresti improvvisi. Senza palla sicuramente si toccano velocità maggiori. Fatte queste considerazioni possiamo dire che i componenti da allenare sono la capacità di accelerazione e la resistenza alla velocità.

Esercitazioni per allenare la velocità
Forza veloce (corse speciali)
multibalzi e saltelli multivariati
corse a ginocchia alte(skip basso, medio, e alto)
esercizi pliometrici
corse in salita (max 12%)
traino ( senza zavorre. Es elastici)

Es. circuito corse speciali – 5 giocatori per stazione
1 corsa balzata in avanti
2 skip laterali alternato da destra a sinistra
3 salto triplo
4 calciata esterna

Velocità
prove ripetute sui 30-40-50 metri quando il giocatore è in condizioni di massima freschezza pause non superiori i 3’-4’ e non inferiori i 2’
Resistenza alla velocitàcome sopra prove ripetute su distanze sui 30-40-50 metri da non percorre alla massima velocità. Molte ripetute con diminuzione del tempo di riposo tra le prove, piu’ lungo invece tra le serie. Da 9/16ripetizioni suddivise in 3-4 serie.
velocità specifica si deve riferire alla corsa con la palla e a situazioni di gioco

Es: circuito di velocità e velocità specifica
1 gara di velocità a 3 giocatori. L’allenatore chiama il numero di uno dei cinesini, il giocatore che lo raggiungerà per primo, risulterà il pi veloce, gara per gli altri cinesini rimasti da parte degli altri 2 giocatori
2 l’allenatore calcia la palla su un lato esterno, i due giocatori scatteranno per arrivare per primi sulla palla . Il possessore poi attaccherà la porticina per fare goal, che il difendente dovrà proteggere
3 al segnale dell’allenatore gara di velocità con palla al piede, vince il giocatore che dopo aver superato l’ultimo cinesino riesce a calciare per primo nella porticina
4 gara di velocità pura sulla distanza di 20/30 metri circa. I giocatori porgono sempre le spalle all’allenatore, le partenze da varie posture al segnale acustico dell’allenatore.
5 giochino per allenare la velocità sulla breve distanza, i giocatori devono scambiarsi di posizione chiamando in causa un compagno posto su un qualsiasi altro cinesino. I giocatori all’interno del campetto saranno sempre in movimento cercando di intuire dove stanno avvenendo gli scambi, in quel momento rapidamente dovranno impossessarsi di uno dei cinesini lasciati liberi. Molto divertente perché nel momento in cui stanno avvenendo glia scambi, inaspettatamente avviene la bastardata, altri giocatori posti sui cinesini scatteranno sul cinesino dove sta avvenendo lo scambio spiazzando praticamente tutti i giocatori coinvolti.

mercoledì 6 gennaio 2010

L’ALLENATORE: “ Il Profilo essenziale dell’allenatore“


Il mercoledì del mister


L’argomento di oggi è molto delicato e complesso, cercheremo in ogni modo di evidenziare le caratteristiche essenziali del bravo allenatore. L’allenatore deve avere una grossa professionalità e competenza, è un istruttore, un educatore e un leader. La passione non basta sia per allenare giocatori adulti e maturi, sia per allenare giovani calciatori, è un personaggio pubblico e ha delle responsabilità. Deve aggiornarsi continuamente, non deve porre limiti alle conoscenze e a confrontarsi sui temi. L’allenatore bravo deve essere un buon comunicatore, deve saper relazionare, capire e rispettare i giocatori e nello stesso tempo deve avere il rispetto di tutti. La conoscenza psicologica dei propri giocatori è fondamentale, deve sapersi informare.
Esistono tre stili dell’allenatore:

Autoritario prende solo lui le decisioni senza confrontarsi con nessuno dello staff
Permissivo concede moltissimo ai giocatori, è accomodante
Diplomatico spiega i comportamenti, conforta e premia i giocatori

Non esiste lo stile giusto, quello vincente, esprime semplicemente la personalità e il carattere dell’allenatore che in alcuni ambienti porta ad ottenere ottimi risultati che in altri non otterrebbe. L’allenatore deve avere personalità e carisma ma non deve essere il protagonista, lo è invece il giocatore. Non deve mai toccare la persona del giocatore ma deve giudicare ciò che lo riguarda nel calcio. Deve saper gestire il singolo e il gruppo, deve trasmettere equilibrio, sicurezza e tranquillità. Un bravo allenatore ci deve mettere sempre lo stesso impegno, anche per seguire e gestire le riserve, questi devono sentirsi della squadra a tutti gli effetti, vanno gratificati, non si dimentica il loro impegno. L’allenatore deve sempre concentrarsi sui tre principi del calcio, tattico, fisico e tecnico. Non deve essere un superficiale, deve programmare sempre e rendere consapevoli di ciò che si sta facendo, proporre esercitazioni sempre diverse con la stessa finalità o per scopi diversi, considerare le condizioni ambientali, climatiche e psicologiche. Le esercitazioni devono proporre sempre situazioni di gara. Durante l’allenamento ferma il gioco per spiegare l’errore intervenendo anche sul singolo.

Deve essere capace di sostenere le pressioni esterne e interne, (genitori, stampa, la società, il presidente, il d.s.), deve essere coerente e non un venditore di fumo, non può fare promesse che sa benissimo che non potrà mantenere, deve trasmettere fiducia. Deve conoscere il gruppo squadra, individuare i leader positivi e negativi, con loro interagire per costruire una squadra moralmente forte, deve scegliere il capitano.

L’allenatore deve essere un CAPO che ha radicate in sé quelle che sono le doti di un grande capo

CORAGGIO
TENACIA
FERMEZZA
EQUILIBRIO
COERENZA
SICUREZZA
ONESTA’
PERSONALITA’
PAZIENZA

Non deve mai chiudersi in se stesso, deve dimostrarsi disponibile al dialogo sia individuale che collettivo e far capire che è inequivocabilmente lui il capo, soprattutto a chi gioca. L’essenziale non è comandare ma ottenere, questo comandando il meno possibile. E’ un errore stabilire come modello esclusivo un suo vecchio maestro, anche le proprie esperienze di calciatore non devono essere un riferimento, certamente e sicuramente si dimostreranno utili .

Il nemico dell’allenatore è l’incertezza (non avere mai paura dell’esonero, deve essere coerente), deve saper valutare le proposte delle società e conoscerne i programmi.


Non lo dimenticare

“ IL TRAINING AUTOGENO “


Il mercoledì del mister



Con questo titolo non si vuole gratuitamente usare una di quelle parole difficili tanto per riempirsi la bocca, è la giusta definizione della traduzione di tecnica di autorilassamento. Ha lo scopo di farti raggiungere uno stato di passività assoluta tale da contemplare con indifferenza quanto accade nel tuo organismo o nella tua mente.


Ti consente di raggiungere:
REGOLAZIONE VASOMOTORIA: miglioramento della circolazione sanguigna
RECUPERO DELLE ENERGIE: particolarmente importante
AUTOSEDAZIONE:calma e serenità
MIGLIORIE MENTALI:memoria, attenzione e apprendimento
INTROSPEZIONE:presa di coscienza di te stesso

Mentre alcuni risultati si ottengono dopo qualche seduta, altri necessitano di un periodo che può variare da 4 a 5 mesi.
Il ciclo base, presenta SEI aspetti fondamentali:

Plesso solare - si raggiunge un progressivo rilassamento e calore a livello dei visceri addominali
Pesantezza - si giunge ad un rilassamento muscolare che si percepisce mediante la pesantezza
Calore - si realizza con maggiore afflusso di sangue di sangue nei muscoli interessati e rilassati che percepirai come calore o formicolio ed è dovuto all’aumento della temperatura
Cuore - sentirai il battito cardiaco a vari livelli del tuo corpo
Respiro - la funzione respiratoria progressiva liberata dalle influenze psichiche, si svolgerà sempre piu’ calma e regolare
Fronte - si ottiene sensazione opposta a quella di caldo, alla testa che è sintomo di stress, emozioni nevralgie

Il TRAINING AUTOGENO, devi farlo in un ambiente silenzioso fresco e poco illuminato. Le possibili cause di disturbo vanno eliminate o ridotte al minimo così come ogni condizionamento esterno. L’abbigliamento deve essere comodo, senza l’orologio, gli anelli , le scarpe.Proponiamo le due tecniche più usate e più semplici seduti in una poltrona adatta alla struttura del proprio corpo, nel senso che la lunghezza della coscia, del femore, deve essere simile alla lunghezza del sedile in modo che, da seduto si appoggi tutto il busto allo schienale, e le gambe non spingano in avanti ma appoggino bene a terra formando con il corpo un angolo a 90°. Le braccia appoggiate sui braccioli.

Un’altra tecnica di rilassamento distesi supini con le braccia leggermente piegate e le mani appoggiate su un materasso, le gambe un po’ divaricate e le punte dei piedi rivolte verso l’alto (a martello)Una volta raggiunta la posizione prescelta, l’atleta si dovrà concentrare, cercando d’isolarsi dal contesto circostante e cercando di focalizzare la propria attenzione ed energia sul proprio obiettivo (ad esempio l’approccio alla partita, oppure una situazione tattica da non sbagliare, o un gesto tecnico da eseguire, o un suggerimento del tecnico da rispettare, o un atteggiamento caratteriale da mettere in campo). Per aiutare a focalizzare la propria attenzione, l’atleta potrà ricorrere alla visualizzazione, ad esempio creandosi mentalmente un’immagine di quello che è l’obiettivo da raggiungere, concentrandosi poi su quell’immagine. Oppure potrà identificare una parola chiave, al massimo una breve frase, che possa riassumere quello che è l’obiettivo del proprio training autogeno, ripetendola mentalmente più volte e convogliando l’energia raccolta nella fase di rilassamento su quella stessa parola o frase.

Alcuni esempi pratici:

- l’allenatore chiede più concentrazione? La parola chiave da ripetere mentalmente può semplicemente essere “concentrazione” o “attenzione” o qualcosa di simile che richiama l’obiettivo; l’immagine con cui accompagnare il training può essere invece quella dell’atleta che nello spogliatoio si prepara con grande serietà e concentrazione.

- L’allenatore vuole una squadra/giocatore più aggressivo? La parola chiave può essere semplicemente “grinta” o “cattiveria” o “determinazione”; l’immagine che può aiutare potrebbe essere quella d’immedesimarsi in un contrasto di gioco, in una scivolata, ecc.

- L’allenatore vuole un giocatore/squadra che imponga il proprio gioco? La parola chiave può essere “Sono più forte, non devo aver paura”, ecc. L’immagine può essere quella di una giocata importante, un contrasto che intimidisce l’avversario, un recupero importante, un anticipo imperioso, ecc.

Non ci sono parole e immagini chiave valide per tutti: ognuno deve prima capire l’obiettivo e quindi tradurlo in una parola e in un’immagine. Poi procederà al training autogeno.
La corretta e continua applicazione, permetteranno di raggiungere risultati insperati ed importanti.


AL CALCIATORE..............


Il mercoledì del mister


Al Calciatore………….


RICORDATI SEMPRE:
Il calcio è uno sport serio e come tale va affrontato:
Per raggiungere un traguardo, ci vuole sacrificio su tutti i fronti:
Chi non sa superare se stesso, non sarà mai un buon calciatore:
Nessuno è così stanco come chi crede di esserlo.
Essere atleti non significa essere grandi e grossi; significa, invece, saper affrontare i sacrifici, saper sopportare i falli senza reagire, saper lavorare sul campo.
Per ottenere miglioramenti, bisogna applicarsi con pazienza e volontà.
Il segreto della forma fisica è nel seguire fedelmente un serio programma di allenamento di sane abitudini alimentari in un giusto dosaggio tra fatica e riposo il tutto completato da un profondo rispetto per la propria salute.
Non credere mai di sapere tutto, c’è sempre qualcosa da imparare e ogni giorno
verrai a conoscenza di fatti nuovi.
Il tuo stile in cinque parole: SERIETA’, DISCIPLINA, PREPARAZIONE CULTURALE, LAVORO, UMILTA’.
Una squadra che ha una base culturale, alla lunga emerge.
In una squadra bisogna essere tutti uguali nel volere le cose più importanti.
A ciascuno il suo ruolo e tutti per uno e uno per tutti.
In una squadra è importantissimo essere e sentirsi al servizio degli altri. Senza questa premessa non ci sarà un gruppo.
L’orgoglio divide e l’umiltà unisce perché l’umiltà è l’anticamera dell’intelligenza e
la presunzione è sinonimo di ignoranza.
Se sei titolare sappi dimostrare con tutte le tue forze la ragione della tua posizione.
Se, al contrario, sei una riserva, cerca di dimostrarti il migliore.
Il calcio fermo fa parte del passato.
Credi ciecamente nei tuoi mezzi rispettando sempre l’avversario.
Chi è in possesso della palla, è il regista dell’azione e deve essere responsabile di essa.
Palla nostra: IMPORRE IL NOSTRO GIOCO ALL’AVVERSARIO. Palla all’avversario: PORTAGLIELA VIA togliendogli l’iniziativa, chiudendogli gli spazi e pressandolo. Perciò PRESSING e PRESSING.
Tutto questo deve essere completato da .
GRINTA
TANTA GRINTA
TANTISSIMA GRINTACerca sempre dentro di te, il meglio di te.

VARIE : “ Il Pronto soccorso ”

Il mercoledì del Mister

Sarebbe molto grave che noi operatori e appassionati di questo sport bellissimo, non conoscessimo le nozioni essenziali di pronto soccorso e il suo linguaggio. L’attività comporta spesso infortuni di gioco che dobbiamo saper affrontare con consapevolezza al fine di ridurre al minimo i tempi di assenza dai campi di gioco.

DISTORSIONE

- lesione traumatica articolare, in cui c’è stata perdita temporanea di contatto tra i capi articolari
Cosa si vede: gonfiore doloroso della parte con limitazione di movimento
Che pericolo c’è versamento di liquido nella capsula dell’articolazione, lacerazione della capsula stessa e dei legamenti che avvolgono l’articolazione
Cosa si deve fare : applicare, immediatamente del ghiaccio, in assenza, dell’acqua fredda e immobilizzare la parte
La distorsione, comunemente chiamata “storta” è il più’ diffuso infortunio fra i giocatori., consiste in una lesione dell’articolazione in seguito ad un’azione traumatica. Nella distorsione non si ha la perdita di contatto permanente tra i capi articolari, cioè la parte terminale delle ossa che formano l’articolazione. L’applicazione del ghiaccio e in alternativa dell’acqua fredda, provoca una vasocostrizione e impedisce così grandi quantità di sangue infiltrino i tessuti molli. Infatti, tanto è maggiore l’infiltrazione e tanto più’ lunghi saranno i tempi di recupero. Un’altra regola utile, è quella di fare subito una fasciatura, meglio se con benda elastica, che immobilizzi l’articolazione comprimendola leggermente sempre con lo scopo di limitare il più’ possibile il versamento di sangue. Anche dopo la fasciatura, è opportuno prolungare le azioni di freddo per un’ora e più’. Non massaggiare la parte lesa poiché, il massaggio provoca calore e dunque l’effetto contrario. E’ sempre meglio non sottovalutare la distorsione, nel dubbio fare una radiografia.

LUSSAZIONE
- lesione traumatica articolare, in cui c’è perdita di contatto permanente fra i capi articolari
Cosa si vede : infortunio molto doloroso con deformazione e gonfiore dell’articolazione e incapacità di movimento
Che pericolo c’è: l’articolazione non può andare a posto da sola
Cosa si deve fare : applicare compresse ghiacciate, immobilizzare la parte e trasportare in ospedale per riduzioni o ingessature

CONTUSIONE
- la contusione è l’ammaccatura di una parte del corpo senza ferite. Qualora si abbia anche l’interruzione della cute si ha una ferita lacero-contusa
Cosa si vede: infortunio dolorante con l’arrossamento della parte per la rottura dei vasi sanguigni Che pericolo c’è : infiltrazione di sangue con formazione di sacca di raccolta (ematoma)
Cosa si deve fare: applicare una borsa di ghiaccio e riposare

FRATTURA
- è la rottura di un osso. Può essere chiusa, se la superficie della pelle non è rotta, aperta o esposta se si vede l’osso fuori della pelle e complicata se ha danneggiato vasi e nervi circostanti. La frattura può essere anche scomposta, cioè i monconi di frattura spostati fra loro, o composta nel qual caso sarà visibile solo alla radiografia.
Cosa si vede : infortunio molto dolorante e conscio della sensazione di uno scrocchio avuta nella zona colpita; protuberanza anormale nella zona colpita con la parte lesa che non si muove normalmente o che non può fare movimento, ammaccatura e gonfiore
Che pericolo c’è : ulteriori lacerazioni interne e complicazioni se la ferita è aperta perché si ha la penetrazione dei germi; stato di schoc
Cosa si deve fare : non muoversi assolutamente, coprire con garze sterili eventuale ferite aperte, immobilizzare la parte lesa con cautela (circondando l’arto con coperte, cuscini, stecche improvvisate) e chiamare medico e ambulanza

STIRAMENTI e STRAPPI
- lo strappo, come lo stiramento, è una lesione localizzata al muscolo che si verifica in seguito ad una eccessiva tensione del muscolo stesso con conseguente rottura di alcune fibre muscolari. La differenza fra stiramento e strappo non è netta e ben definita. Genericamente si può affermare che le lesioni provocate da uno stiramento sono meno gravi di quelle provocate da uno strappo anche se spesso è difficile fare una autodiagnosi esatta in quanto le cause che ne determinano la comparsa e il tipo di dolore che si avverte, sono identiche e si distinguono solo per violenza e intensità. Lo strappo e lo stiramento possono essere provocati da una preparazione inadeguata o da un riscaldamento eseguito in forma irrazionale. La ginnastica di estensibilità (stretching)è un ottimo strumento di prevenzione
Cosa si vede : dolore e interruzione improvvisa del movimento, avvallamento nella zona di rottura oppure contrattura delle fibre
Che pericolo c’è : versamento interno di sangue poiché si tratta di una ferita interna
Cosa si deve fare : applicare ghiaccio o acqua fredda, fasciare con bende aderenti e mettersi a riposo


CRAMPI
- è un improvviso dolore dovuto alla contrazione interna e involontaria di un muscolo che blocca il movimento. Le cause che provocano il crampo sono varie: tra queste la piu’ frequente è il freddo che determina una diminuzione locale dell’afflusso di sangue. A volte invece, se si è sudato molto, per questo c’è stata una notevole perdita di sali, se quest’ultimi non vengono integrati, possono essere causa di crampi soprattutto a livello del tricipite surale. In questi casi può essere utile bere acqua o integratori salini
Cosa si vede il muscolo contratto e dolorante
Che pericolo c’è : se si è soggetti a crampi, bisogna avere cautela nell’attività fisica per non incorrere in ulteriori incidenti
Cosa si deve fare: premere sul muscolo e distenderlo lentamente in forma passiva. Se viene al piede, bisogna estendere le dita piegate; se viene al tricipite surale(polpaccio), bisogna estenderlo e farsi tirare il piede verso l’alto; se viene alla coscia, bisogna raddrizzare il ginocchio e tirare la gamba in avanti. Se viene alla mano, estendere le dita forzandole all’indietro

VESCICHE
- i piedi di chi fa sport, sono particolarmente predisposti alla formazione di vesciche che possono essere procurate da scarpe nuove non ancora adatte al piede. Ci sono anche soggetti che hanno una conformazione del piede tale, per questo in certi punti le vesciche si formano continuamente
Cosa si vede: sono bolle che contengono siero, un liquido acquoso chiaro e trasparente. Dopo qualche giorno dalla loro comparsa a volte capita che rompendosi, si riempiano di pus.
Che pericolo c’è: infezione
Cosa si deve fare: lavare accuratamente con acqua e sapone e disinfettare. Bucare la bolla con un ago sterilizzato con la fiamma, facendo fuoriuscire il liquido. Poi, con le forbicine sterilizzate tagliare la pelle che si è staccata e proteggere la zona con un garza.

FERITE
- è rottura della pelle. Se è leggera viene chiamata scalfitura.
Cosa si vede: la rottura della pelle
Che pericolo c’è: entrata di germi che causano infezione e fuoriuscita di sangue
Cosa si deve fare: lavarsi le mani e pulire la ferita con acqua usando una garza sterile. Non toccare i grumi di sangue per non provocare ulteriori fuoriuscite; togliere qualsiasi corpo estraneo che si trovi sulla superficie della ferita senza toccare qualora fosse dentro.
Il trattamento delle ferite in pronto soccorso con i punti di sutura, evita il residuare di brutte cicatrici
Ricordiamoci infine, che i farmaci possono essere somministrati esclusivamente sotto il controllo medico

L'ALIMENTAZIONE


Il mercoledì del mister

Il giocatore sano deve alimentarsi senza limitazione purchè i cibi siano:

· SANI
· POCO ELABORATI - evitare fritture. Intingoli molto unti, grassi cotti o stracotti
· REGOLARI - come quantità e ritmo. Si devono evitare le esagerazioni, siano pure
saltuarie, in ogni senso
· COMPLETI- devono cioè comprendere tutti gli elementi fondamentali: Zuccheri, proteine, sali minerali e acqua


Andiamo ad analizzare l’alimentazione nei giorni di allenamento che presenta un grosso problema, il condizionamento dagli orari di lavoro o della scuola. E’ importante sapere che devono essere trascorse almeno due ore dalla fine del pasto prima che si inizi l’allenamento. Può portare grosse conseguenze tra i quali:


· pericolo di trauma allo stomaco per una pallonata sul viscere ripieno
· collasso del sistema cardiocircolatorio già impegnato a fondo nella digestione
· diminuzione dei riflessi
· apatia e svogliatezza nelle esercitazioni
chiaramente il rendimento può essere compromesso, meglio attenersi alle indicazioni seguenti:

ALIMENTAZIONE NEI GIORNI DI ALLENAMENTO

Colazione
- tea o caffè con latte
- spremuta di pompelmo o succo di frutta
- pane burro marmellata o miele

Pranzo
- riso o pasta poco conditi
- carne ai ferri
- insalata o verdura fresche cotte o crude
-frutta fresca

Cena
- minestra di verdure con riso
- carne ai ferri o pesce o pollo arrosto
- contorno di verdure fresche o crude
- frutta fresca o cotta o sciroppata
- spremuta di frutta e acqua a volontà (con giudizio)
Oltre all’alimentazione si deve curare il ritmo VEGLIA-SONNO

ALIMENTAZIONE CON PARTITA AL POMERIGGIO

Colazione
- ABBONDANTE
- the o caffè con latte
- spremuta di pompelmo o succo di frutta
- pane burro marmellata o miele
- prosciutto cotto

Pranzo
- NATURALMENTE 3 ore prima della gara
- carne ai ferri
- patate bollite
- spremuta di frutta

ALIMENTAZIONE CON PARTITA ALLA SERA

Colazione
- ABBONDANTE
- the o caffè con latte
- spremuta di pompelmo o arancia
- pane, burro, marmellata o miele
- prosciutto cotto o crudo

Pranzo
- riso al burro
- carne ai ferri
- insalata o verdure cotte o crude
- frutta fresca

Merenda
- the con biscotti
- spremuta di pompelmo
- insalata o verdure cotte o crude
- 1 frutto

Prepartita e intervallo
- soluzione saline e zuccherate

Dopo la partita
- spremute o succhi di frutta e quando fa freddo latte caldo
Evitare l’uso di bevande alcoliche e ingerire i cibi lentamente dopo una buona masticazione


TECNICA “ Il Portiere “




Il mercoledì del mister




Il portiere è l’elemento della squadra che ha le maggiori responsabilità in ordine all’esito finale della partita. Mentre gli altri giocatori non agiscono sotto l’assillo che un eventuale sbaglio possa risultare irrimediabile, il “numero 1” sa che ogni errore tende a produrre conseguenze catastrofiche. Egli non può scaricare la tensione nel gesto atletico e nell’agonismo, ma deve attendere con attenzione costante, anche nei lunghi tempi morti, il ravvicinamento dell’azione avversaria.
E’ fuori luogo pensare che il suo compito consista semplicemente nel parare i tiri diretti in porta: questa è certamente la ragione principale del suo ruolo, ma non è separabile da tutto un insieme di altre funzioni che ne fanno il “direttore d’orchestra” del reparto difensivo. In particolare, è chiamato a:
Determinare l’impostazione della difesa, anche con richiami a voce, soprattutto quando gli avversari battono calci piazzati;
Comportarsi come il “secondo libero” della squadra, intercettando i cross e i passaggi che arrivano nell’area di rigore e uscendo dai pali per risolvere situazioni difficili;
Decidere il modo di rinviare, a seconda delle esigenze di rallentamento;
Velocizzazione del gioco.

Le doti morali e fisiche richieste al portiere sono svariate e tutte importanti: coraggio, determinazione, autorevolezza e sicurezza di sé, concentrazione, freddezza, intuito e capacità di “leggere” il gioco, facoltà di memorizzazione delle caratteristiche degli avversari, agilità, elasticità, forza fisica, destrezza e resistenza.

La presa di posizione

Il piazzamento del portiere varia continuamente in base alla posizione del pallone. La regola generale è che dovrebbe trovarsi sulla bisettrice (ossia sulla linea mediana) dell’angolo ideale che unisce la palla ai pali della porta.Il senso della posizione distingue il buon portiere dal mediocre, ed è legato alla capacità di prevedere i possibili sviluppi dell’azione altrui. Raramente egli deve stare sulla linea di porta, perché l’avanzamento della posizione consente la riduzione dell’angolo di tiro, cioè limita lo spazio utile perché il pallone entri nello specchio della porta in conseguenza di una traiettoria rettilinea.



Le tecniche di parata
Principi generali – Bisogna cercare di mettere dietro la palla la maggior parte de proprio corpo, per evitare che essa “sfugga” tra le mani o le gambe.
Ogni volta che è possibile, i piedi e il corpo vanno portati sulla direzione del tiro: è sbagliato allungare di lato le braccia o il corpo. I portieri che si tuffano troppo, rivelano un senso della posizione poco spiccato e una propensione al protagonismo inutile e dannosa. Passi brevi e veloci, a fil di terreno, consentono di mantenere sempre il massimo equilibrio su due piedi, e di trovarsi sempre ben piazzati.

La parte delegata a ricevere il pallone va rilassata un momento prima dell’impatto per ammortizzare l’urto e facilitare il controllo della palla.


E’ meglio bloccare la palla che respingerla

La tecnica più sicura e positiva dell’azione del portiere consiste nella parata, intesa come bloccaggio del pallone.

Per arrestare palloni provenienti rasoterra, è idonea la parata a gambe distese (piedi paralleli e appena distanziati, busto e braccia che si abbassano in avanti, mani distese – a pollici in fuori e dita radenti al terreno – che afferrano la palla e la guidano sulle braccia che si chiudono sul petto) oppure in ginocchio laterale (obbligatoria quando ci si trova non sulla linea di arrivo del pallone: il ginocchio si abbassa piegato fin quasi a terra, con il piede corrispondente perpendicolare al tragitto del pallone e l’altra gamba vicina; gomiti aderenti al corpo, busto da ruotare nella direzione del pallone, mani rivolte in avanti e pollici in fuori; anche qui il pallone scorre sulle braccia e si blocca al petto).

Per palloni in arrivo dall’alto, è quasi sempre necessario uno stacco da terra, da effettuare a una gamba dopo una breve rincorsa, a due gambe sul posto. Al momento del salto, le braccia sono già protese e avanzate verso l’alto, con le palme delle mani in avanti, i pollici rivolti all’interno, le dita distese ma non rigide. La presa è energica e il pallone è accompagnato sul petto.

Per eseguire le parate in tuffo si sposta tutto il corpo verso al direzione di arrivo del pallone perché è l’unica soluzione idonea a raggiungerle. Alla fine ci si trova a terra. Esse sono di due tipi fondamentali: con strisciata, in caso di palloni a traiettoria bassa e tesa ( piegandosi prima sulle ginocchia, il portiere evita una caduta dall’alto a favore di un allungamento laterale del corpo, radente al terreno; le braccia sono distese all’infuori; la parata è a due mani, o meglio con una mano dietro e l’altra sopra il pallone, e si conclude con un rapido movimento di avvicinamento al petto della sfera) oppure a pesce, per palloni in arrivo a mezza altezza o alti. Quest’ultima è ancora più spettacolare e richiede maggiore coraggio e agilità. Lo stacco da terra avviene a due piedi, ma non del tutto sincronicamente, perché quello intorno agisce anche quando l’altro si è appena staccato dal suolo. In fase di atterraggio, per ammortizzare la caduta, si punta verso il basso il pallone già ben afferrato, facendogli toccare terra prima dell’avambraccio interno, che a sua volta precede l’esterno della gamba, le spalle e il busto. Se la palla arriva piuttosto bassa, il movimento di caduta si può fare arcuando il corpo di lato; la successione delle parti che toccano terra è: prima il piede, poi la parte esterna delle gambe, la coscia, l’anca, e da ultimo le spalle e il braccio. Il corpo si raccoglie subito avvolgendo il pallone e bloccandolo intorno allo stomaco-



Situazioni pericolose richiedono di effettuare con coraggio tuffi sui piedi dell’avversario in procinto di tirare. Il pallone va bloccato, più che con le sole mani, tra le mani e le braccia (per opporre una superficie maggiore). Nei casi più disperati è opportuno il tuffo a valanga, cercando di presentare davanti al pallone tutto il corpo, orientandolo trasversalmente.


Deviazioni e respinte

In alcune circostanze di gioco non è possibile o è assai rischioso intervenire in presa diretta. Occorre allora deviare sopra la traversa, o di lato dopo il tuffo. Altre volte, (come quando la parabola è molto alta o per la presenza di attaccanti avversari), il portiere deve usare una mano sola, preferibilmente quella più lontana dalla porta, per una migliore rotazione del braccio e del polso. Certe situazioni (pallone bagnato e viscido, o visto all’ultimo momento o calciato violentemente da distanza ravvicinata, mischia davanti all’area piccola) impongono altresì il ricorso alla respinta di pugno, anch’essa spesso preceduta da un balzo o un tuffo. Il pallone va mandato il più lontano possibile e in zone laterali. La respinta a pugni uniti è la più sicura e precisa (per la maggiore superficie in azione), quella a un solo pugno (data la maggiore ampiezza dello slancio) più potente e più “alta”.

Interventi di piede. Quando non si ha più il tempo di tuffarsi (ad esempio, per aver visto il pallone all’ultimo istante), l’estrema risorsa utile puòuando non si ha più il tempo di tuffarsi consistere nell’allungare di scatto la gamba, con prontezza di riflessi, per una deviazione di piede; così come talvolta si profila la necessità che il portiere si proietti fuori dall’area di rigore, con perfetta scelta di tempo e nessuna indecisione, ad anticipare l’intervento di un avversario, scagliando il pallone in avanti.

Rimessa in gioco

Quando il portiere si impossessa del pallone, tocca naturalmente a lui decidere in fretta se effettuare una rimessa a breve distanza oppure lanciare il pallone oltre la metà campo per far scaturire un’immediata azione offensiva. Suo compito è valutare altresì quando rallentare e quando velocizzare il gioco. Due tecniche vanno particolarmente curate:

I lanci con il braccio, che servono per passaggi precisi. Per far rotolare il pallone rasoterra verso un compagno vicino, si usa il lancio “da sotto”, effettuato con un movimento simile a quello che si attua nel bowling. Per raggiungere un punto distante si lancia a braccio quasi disteso all’infuori, con una leggera rotazione preliminare del busto, oppure a braccio alzato sopra la spalla, un po’ piegato, e rapidamente slanciato in avanti;

I rinvii con il piede. Dopo un “fallo di fondo”, è spesso il portiere a rimettere in gioco il pallone su calcio piazzato, per cui egli deve possedere la tecnica per calciare da fermo, soprattutto con il collo pieno del piede, più atto a rinvii potenti. Ma negli altri casi, una volta intercettato il pallone, se non ritieni opportuno lanciarlo con il braccio verso compagni vicini, effettua il calcio di rinvio in partenza dalla mano, o di controbalzo (per una traiettoria più lunga e tesa) o al volo (il pallone, tenuto da una sola mano, è da essa accompagnato verso il basso in prossimità del piede calciante; l’altra gamba è tesa e allungata, dopo il calcio, il corpo deve trovarsi in posizione un po’ sbilanciata in avanti lungo la direzione del tiro, e non di lato o tendente ad oscillare all’indietro). Il portiere deve curare anche una certa precisione, senza limitarsi a lanciare in avanti a caso.


TECNICA:“ Tecnica di base e applicata 3° Parte “






Il mercoledì del mister

Proseguiamo il nostro cammino nella ricerca di sviluppare temi della tecnica applicata proponendo pratiche esercitazioni che si riferiscono alle fasi di possesso e non possesso palla, marcamento, smarcamento e presa di posizione.

Es. esercitazioni di Tecnica applicata: Marcamento e Smarcamento

1 il giocatore A effettua un passaggio a B questi la gioca a sua volta sull’attaccante che deve proteggere la palla dal difensore e giocarla su C che effettuerà un nuovo passaggio su un compagno del cerchio esterno in funzione dello marcamento che effettuerà l’attaccante, in modo tale che possa ricevere il passaggio. Molto allenante anche per il difensore.

2 la classica treccia, con conclusione a rete

3 i giocatori A e B correndo si scambiano la posizione, il giocatore C che porta palla effettua il passaggio a uno dei compagni sul loro incrociare. Lo stesso effettua il passaggio di ritorno e scatta a prendere nuova posizione.
Conclusione a finale a rete.


1 l’allenatore chiama uno dei due giocatori che partirà palla al piede creando la situazione 2>2, i difendenti dovranno organizzare di conseguenza la loro presa di posizione, eventuale temporeggiamento e ponendo una adeguata copertura. Fig. 1 Bis - A entra in azione, il difensore piu’ vicino (1)esce velocemente accorciando lo spazio e temporeggia. L’altro difensore (2) lo copre e non dà profondità al portatore.
Per gli attaccanti l’obbiettivo è la conclusione a rete

2 circolazione della palla da destra a sinistra dei tre attaccanti. Presa di posizione, marcatura ecc… senza intercettamenti dei difendenti. Obbligo minimo 5 passaggi poi andare al tiro vincendo i contrasti avversari. Anche 4>4


1 partitella a tempo limitato, molto allenante anche dal punto di vista atletico. 4>4 per la conclusione a rete è obbligatoria lo scambio (sponda) con un giocatore posto al di fuori del campetto. A discrezione dell’allenatore si gioca a 2 o 3 tocchi.

2 partitella 4>4 prima a pallamano in cui è obbligatorio il passaggio teso e non a spiovente in modo tale che chi vuole ricevere palla deve smarcarsi alla ricerca dei corridoi. Poi con i piedi, il passaggio si deve effettuare rasoterra e a discrezione dell’allenatore solo di destro o sinistro, 1 tocco 2 tocchi ecc.

3 partitella 5>5 di cui 2>3 nella zona difensiva. Il passaggio deve avvenire sorvolando con un passaggio alto la zona franca centrale dove non si può andare a giocare. A discrezione si cambiano i giocatori fra la zona di attacco e di difesa.

TECNICA: “ Tecnica di base e applicata 2° Parte “



Il mercoledì del mister
Sono molte le esercitazioni che si possono proporre per allenare la tecnica. Come abbiamo fatto in precedenza con la prima uscita “ Tecnica di base e applicata 1° Parte“ ci limitiamo a suggerire alcuni esercizi fra i più facili nella speranza che possano questi sollecitare la vostra fantasia e suggerirne altri, sempre considerando le due fasi della tecnica applicata, di possesso e non possesso. (vedi lezione precedente).

Es. esercitazioni di Tecnica di base e applicata : Tiro

1 il giocatore A effettua un passaggio a B rasoterra o con un lancio lungo, come richiesto dall’allenatore, di prima appoggia sull’accorrente C che tira
Variazioni
il giocatore C effettua l’ultimo passaggio a B che entra e tira
il giocatore C effettua un passaggio a D che riceve in zona stop a seguire si gira e tiro
il giocatore C effettua un passaggio a D che effettua l’ultimo passaggio su B che si porta al tiro
2 il giocatore A effettua un passaggio a B rasoterra o con un lancio, come richiesto dall’allenatore, di prima gioca su X che fa la sponda sull’accorrente C che si porta al tiro
Variazioni
il giocatore C effettua l’ultimo passaggio a B che va al tiro
il giocatore X fà la sponda su D che effettua l’ultimo passaggio su C o B

3 il giocatore A effettua il passaggio a B che di prima lo invita al tiro
Variazioni
il giocatore B invita il compagno A per il cross per lo stesso Bil giocatore A dopo un dopo uno scambio B lo invita con un contromovimento ad andare al cross in mezzo per lo stesso A


Es. esercitazioni di Tecnica di base e applicata : Dribbling

1 il giocatore A effettuata un passaggio rasoterra o con un lancio, secondo le indicazione dell’allenatore al compagno B che di prima gli gioca la palla nella zona delimitata e và a difendere l’attacco di A in situazione 1>1
Variazioni
B dopo aver ricevuto da A effettua il passaggio su C che può a sua volta passarla ad A, il difendente B andrà a difendere gli attacchi del portatore che avrà il compito di dribblarlo in situazione 1>2

2 il giocatore A effettua uno scambio con B che gli restituisce il passaggio in zona tiro, dove incontra il difendente che velocemente si è portato in zona, situazione 1>1
Variazioni
Il giocatore che difende può entrare come da richiesta dell’allenatore dal lato destro o sinistro
Due giocatori sulla palla, attaccante lo diventa colui che prima si impossessa della palla ricevuta da B, l’altro il difendente

3 il giocatore A effettua il passaggio rasoterra o lancio a B che a sua volta passa la palla a C e si porta in zona tiro, al naturale difendente si aggiunge lo stesso giocatore A creando una situazione 1>2. Importante l’uso della comunicazione verbale di un difendente che chiama “attacca” o “temporeggia” al suo compagno
Variazioni
entra in gioco anche B creandosi una situazione 2>2, il compito di dribblare l’avversario per il tiro

TECNICA :“ Tecnica di base e applicata 1° Parte“




Il mercoledì del mister
L’insieme dei movimenti che il calciatore compie con la palla o in funzione di questa durante la gara prende il nome di TECNICA CALCISTICA. Si può affermare, senza essere smentiti, che le qualità di gioco di una squadra dipendono in massima parte dalle qualità tecniche di ogni singolo giocatore. Parlare di tecnica calcistica vuol dire esprimere concetti di TECNICA DI BASE e TECNICA APPLICATA.

Consideriamo la TECNICA DI BASE sottolineando il rapporto tra il giocatore e la palla attraverso i 7 gesti.

calciare
colpo di testa
stoppare
guida della palla
contrasto
rimessa laterale
tecnica del portiere

Non ci soffermiamo a precisare e a dimostrare quali sono i modi di calciare, di colpire di testa, stoppare ecc……che possiamo comunque ricordare e riassumere nell’utilizzo del piede destro o il sinistro per calciare, contrastare e guidare la palla, di interno o esterno, di collo piede e di tacco. Colpire di testa in modo frontale, laterale e di nuca. Stoppare di petto, addome, testa piede e coscia. La guida della palla di interno o esterno piede, il dribbling. Il contrasto frontale, laterale e in scivolata. La rimessa laterale da fermo o in corsa. La tecnica del portiere considera ovviamente la parata, la presa di posizione il rinvio e la rimessa in gioco.

Nella TECNICA APPLICATA si tiene in considerazione delle 2 fasi di gioco;

fase di possesso palla
smarcamento
controllo e guida della palla
passaggio
dribbling
tiro in porta
fase di non possesso palla
presa di posizione
marcamento
intercettamento
contrasto
difesa della porta

Esistono molte correnti di pensiero sui metodi e sulla scelta delle esercitazioni piu’ adeguate da proporre ai propri giocatori sia per affinare che mantenere un buon livello di tecnica individuale. Personalmente preferisco che le esercitazioni siano introdotte nella prima parte dell’ allenamento insieme alla fase di riscaldamento o subito dopo mediante esercitazioni della durata di almeno 20’ circa, dove tutto il gruppo sia coinvolto. Circuiti e stazioni sono l’ideale per il coinvolgimento globale. Esercitazioni che da semplici diventano complesse dove le stesse richiedano sempre la massima concentrazione.
Es. Esercitazioni di Tecnica di base e applicata
1 giocatori divisi per colore a comporre due cerchi, uno interno e uno esterno composto dai possessori di palla. I giocatori all’interno girano in senso orario o antiorario come da indicazione dell’allenatore, effettuano il passaggio di destro o sinistro di interno o esterno piede, di testa, stop e passaggio. Possono scattare rapidi a ricevere sempre dal giocatore posto sempre sul lato opposto del cerchio e così via. Moltissime altre le variabili

2 i giocatori conducono palla nello spazio delimitato secondo la guida dell’allenatore, destro, sinistro, interno, esterno piede. Al segnale cambi di direzione, palleggio e’ stop di coscia, petto o testa poi a seguire guida della palla e così via.

3 giocatori divisi in tre o piu’ gruppi e relativi colori, guida della palla solo per i possessori della stessa, destro sinistro interno esterno ecc. passaggio corto o lungo su richiesta dell’allenatore al giocatore dello stesso o altro colore. Solo passaggio, poi scambio, e ancora scambio e passaggio ad un terzo giocatore dello stesso o altro colore. Molto allenante per la tecnica e la concentrazione dove l’errore è in agguato.
Es. Esercitazioni di Tecnica di base , applicata e comunicazione
4 i giocatori guidano palla secondo le indicazioni dell’allenatore, destro, sinistro interno, esterno ecc., se chi effettua il passaggio chiama “uomo” chi riceve gioca di prima a un tocco sempre secondo le indicazioni. Se chi passa la palla dice “solo”, chi riceve guida qualche metro e poi passa a sua volta allo stesso giocatore.

5 il giocatore al centro effettua il passaggio a un compagno, poi và al posto di un altro che a sua volta andrà al centro a ricevere il passaggio. Si possono usare piu’ palloni

6 gruppi di tre giocatori che si passano la palla, al segnale dell’allenatore chi è in possesso di palla diventa attaccante e gli altri due difensori. L’ attaccante mantiene il possesso e attacca la linea di fondo , i due difensori porteranno il raddoppio sul portatore di palla, il piu’ vicino all’attaccante ed in funzione della zona che avrà scelto per l’ attacco chiamerà “ temporeggia” o “attaccalo” .

7 i giocatori esterni effettuano passaggi sempre al compagno posto frontalmente secondo le richieste dell’allenatore, destro, sinistro, esterno, interno, di testa ecc. così come i due giocatori nella posizione centrale conducono la palla fino al limite opposto sempre seguendo le consegne date dall’allenatore che al segnale scambiano la posizione con due dei giocatori che stanno no effettuando i passaggi e così via.

8 gruppi di tre giocatori che si passano la palla, al segnale dell’allenatore i due giocatori non in possesso andranno ad attaccare il possessore di un’altro gruppo che lo stesso allenatore ha chiamato.

9 il giocatore A calcia la palla a B scavalcando C, A di prima la gioca a C e va al suo posto, C guida la palla sino all’angolo nella posizione che era di A. L’esercitazione poi prosegue partendo da un altro vertice e così di seguito. L’allenatore detta i tempi e condiziona destro sinistro, lo stop e tocchi.

METODOLOGIA: “ Test“

Il mercoledì del mister
Per programmare un allenamento razionale è assolutamente indispensabile poter disporre di dati relativi ai singoli atleti. Questi dati si possono rilevare osservando i giocatori e i loro comportamenti durante gli allenamenti e le partite e attraverso la valutazione dei TEST (prove specifiche). Dai test ricaveremo dati oggettivi ed attendibili, dall’osservazione ricaveremo dati soggettivi con i limiti che essi comportano ma di grande importanza per la maggior conoscenza dei giocatori che forniscono indicazioni concordanti con i test. Il test per essere efficace deve essere

Valido: quando la misurazione compiuta con molta esattezza
Attendibile: quando con gli stessi soggetti e mezzi e le stesse condizioni dà risultati uguali o molto vicini
Oggettivo: quando non interviene una valutazione personale da parte del rilevatore

L’analisi del test ci dice sostanzialmente come sta ogni singolo giocatore, dello stato di salute della nostra squadra e come programmare allenamenti successivi, intervenendo sulla qualità del lavoro da proporre. Valutazioni che si devono ripetere periodicamente a distanza di 2 o 3 mesi dal primo test effettuato nel periodo del raduno estivo. Chiave di lettura importante è la prestazione e il comportamento della squadra durante le partite.
Esame della condizione fisica generale: valutazione della capacità aerobica in termini di potenza aerobica
Esame della condizione fisica particolare: valutazione delle qualità fisiche specifiche, velocità, rapidità, elevazione, forza e flessibilità Possiamo riassumere con i test presenti nella tabella successiva, dei pi semplici da proporre, un esempio da seguire per potere avere quei dati tanto utili.
COOPER in 12’ - distanza o dei 3.000 metri - tempi potenza aerobica
400 metri - tempi
30 metri velocità di accelerazione - tempi
60 metri velocità massima - tempi velocità
30 metri velocità lanciata - tempi ricavati 60-30
addominali in 30” forza addominali
salto in lungo - distanza forza gambe

Potenza Aerobica 3000 Mt -Tempi
Forza ADDOM.LI - Quant. in 30"
Velocità Accelerazione 30 Mt - Tempi
Potenza Aerobica 400 Mt - Tempi
Velocità Massima 60 Mt - Tempi
Velocità Lanciata 30 Mt - Ricavati - Tempi
Forza Gambe SALTO LUNGO -Distanza

ANAMNESI

Cognome…………………………………………..Nome……………………….

Data di nascita…………/………/…………………..

Indirizzo……………………………………………………………………………...

Età…………………… Peso …………………..

Altezza……………….IMC(Indice massa corporea)………………………………..

Ruolo………………………………………………………………………………….

Società di provenienza……………………………………………………………….

Categoria in cui ha giocato……………………………………………………………

Massima Categoria in cui ha giocato…………………………………………………

TEST

Cooper 1……………… 2…………… 3……………….

60 metri 1……………… 2…………… 3……………….

30 metri 1……………… 2…………… 3……………….

30 metri lanciati 1……………… 2…………… 3……………….

METODOLOGIA: " ESEMPIO DI ALCUNE SEDUTE DI UNA PREPARAZIONE ESTIVA”

Il mercoledì del mister
CATEGORIA (JUNIORES- PRIMA SQUADRA)
SEDUTE DI ALLENAMENTO IN PREPARAZIONE


Prima seduta
TEST MATTINA E POMERIGGIO

Riscaldamento generale 5’ + 10’stretching; test mt. test d’ingresso aerobico Cooper o 3000 – addominali, elevazione ed estensione – tecnica individuale- Mobilizzazione articolare

Seconda seduta
R. GENERALE E SPECIFICA –FORZA GENERALE-TECNICA INDIVIDUALE
MATTINA E POMERIGGIO

Riscaldamento generale 5’+ 10’ stretching, Fartlek con variazioni di 60” ogni 5’ ( 2 serie da 18’ )
6 X 150 metri ( rif.tempi tab. test cooper) recupero a 120/130 battiti - tecnica individuale- Mobilzzazione

Terza seduta
R.GENERALE-CORSE SPECIALI-FORZA GENERALE-TECNICA

Riscaldamento generale 5’ + 10‘stretching, Fartlek con variazioni di 60” ogni 4’ ( 2 serie di 20’ )con o senza palla, circuit-training ( addominali-dorsali-panca-palloni medicinali-) Corse balzate, salto in lungo skip diversi. Mobilizzazione- Antalgica lombare mobilizzazione

RIPOSO

Quarta seduta
R. GENERALE E SPECIFICA –FORZA GENERALE

Riscaldamento generale 5’ + 10’stretching, Fartlek con variazioni di 30”- 60” ogni 3’ ( serie di 24’ + 15’ ) con o senza palla. 6 X 150 metri ( rif.tempi tab. test cooper) recupero a 120/130 battiti - Circuit( addominali-dorsali-panca-palloni medicinali ) Antalgica lombare mobilizzazione



Quinta seduta
R. GENERALE-VELOCITA’ (DISTANZE BREVI) CORSE SPECIALI

Riscaldamento generale 5’ + 10’stretching Fartlek con variazioni di 30” ogni 3’(2 serie serie di 18’) con o senza palla -5 serie di 6 x 50 mt ripetute veloci in leggera salita Rec. 3’- 4’ fra le serie. Corse balzate, salto in lungo skip diversi


Sesta seduta
R. GENERALE E SPECIFICA –CORSE SPECIALI -FORZA GENERALE

Riscaldamento generale 5’ + 10’stretching – Fartlek con variazioni di 30” ogni 3’ (1 serie di 24’) con o senza palla. Corse balzate, salto in lungo skip diversi - Circuit( addominali-dorsali-panca-palloni medicinali
Antalgica lombare mobilizzazione


Settima seduta
R. GENERALE-VELOCITA’ (DISTANZE BREVI) CORSE SPECIALI – COMBINAZIONI DI GIOCO

30’ lavoro aerobico - 7 serie di 6 x 30 mt ripetute veloci in leggera salita Rec. 3’- 4’ fra le serie - Corse balzate, salto in lungo skip diversi

Ottava seduta
AMICHEVOLE

RIPOSO

Nona seduta
R. GENERALE E SPECIFICA –FORZA GENERALE-TECNICA INDIVIDUALE

30’ lavoro aerobico – 6 X 150 metri ( rif.tempi tab. test cooper) recupero a 120/130 battiti - 6 X 150 metri ( rif.tempi tab. test cooper) recupero a 120/130 battiti - Circuit( addominali-dorsali-panca-palloni medicinali ) Antalgica lombare mobilizzazione

Decima seduta
AMICHEVOLE

Undicesima seduta

Dodicesima seduta
Tredicesima seduta AMICHEVOLE o allenamento
Quattordicesima seduta AMICHEVOLE

N.B. TUTTE LE ESERCITAZIONI DEVONO ESSERE ESEGUITE ALLA MASSIMA INTENSITA’

Circuit training
1. addominali centrali e laterali
2. dorsali
3. flessioni
4. piegamenti
5. panca per caduta e slancio
6. sedute arti inferiori in divaricata con lancio di palloni medicinali da kg. 5, 10/15 ripetizioni
7. saltelli classici con funicelle varie forme
8. slalom stretto fra paletti e sprint ( 10 + 10 mt. )
9. lancio di palloni medicinali tipo rimessa laterale
10. pesi per braccia
11. skip reattivo tra ostacoli bassi ( 10 cm sui 15 mt.)
12. skip reattivo alto

** In alternativa al Fartlek utilizzando la pista ripetute aerobiche a navetta es: 800-1000-1000-800 oppure 600-800-800-600 e altri

METODOLOGIA: “PROGRAMMA DI PREPARAZIONE ESTIVA-OBIETTIVI”

Il mercoledì del mister
CATEGORIA ……………………………….

PARTE ATLETICA :
SVILUPPO E MIGLIORAMENTO DELLA CAPACITA’ CONDIZIONALI

1 FASE
Raggiungere una buona condizione di Resistenza Aerobica e di attitudine fisica e mentale a resistere ad uno sforzo protratto nel tempo.
CAPACITA’ FISICHE ALLENATE: CAPACITA’ AEROBICA E FORZA GENERALE
MEZZI DI ALLENAMENTO: Fartlek, corsa continua stimolata e regolata dai tempi, ripetute aerobiche, circuit training, (addominali, dorsali, skip, palloni medicinali, elastici)
stretching. 5/6 sedute

2 FASE
Consolidare il livello di Potenza Aerobica e l’allenamento specifico di forza espressa dal calciatore. Ricerca dell’abitudine alla fatica.
RESISTENTE - FORZA VELOCE - FORZA ESPLOSIVA - LAVORI LATTACIDI SPECIFICI
CAPACITA’ FISICHE ALLENATE: POTENZA AEROBICA - FORZA
MEZZI DI ALLENAMENTO: Ripetute aerobiche, lavoro intermittente, (navette, tira e molla) traino, diversi balzi e pliometria, circuit training, stretching. 5/6 sedute

3 FASE
Determinare il progressivo aumento delle prestazioni atletiche aumentando in modo significativo il livello qualitativo del lavoro che diviene massimale nelle espressioni di forza e velocità.
CAPACITA’ FISICHE ALLENATE: POTENZA AEROBICA - FORZA VELOCE - FORZA ESPLOSIVA - RAPIDITA’- VELOCITA’ - LAVORO LATTACIDO SPECIFICO.
MEZZI DI ALLENAMENTO: Ripetute aerobiche, lavoro intermittente, sprint,traino, balzi (ostacoli, gradoni) circuit training stretching. 5/6 sedute

PARTE TECNICA:

SVILUPPO E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE - DEL GESTO TECNICO E DEL GIOCO DI SQUADRA

1 FASE
Raggiungere una buona capacità cognitiva ed il rapporto con il proprio corpo attraverso la conoscenza dei criteri di spazio e tempo, orientamento, destrezza, equilibrio, propriocettiva, pre-acrobatica. La sicurezza e la consapevolezza dei propri mezzi.

2 FASE
Migliorare la tecnica del palleggio, allenare i concetti fondamentali del gioco di squadra e sviluppare tutte le situazioni derivanti,’atteggiamento e l’approccio del singolo giocatore in quel contesto, si fa uso allo scopo di partitelle a tema, circuiti, calcio tennis, lavoro di coppie. Le partitelle si disputeranno nelle varie discipline.

2 FASE
Partitelle specifiche, limitando le zone, il numero dei giocatori componenti le squadre,
condizionando i temi tattici o lasciando libera la creatività; per la conoscenza dei fondamentali del gioco di squadra che sono: pressing alto, basso, elastico difensivo,
sovrapposizioni degli esterni e dei centrali di centrocampo per linee esterne, attaccare gli spazi, possesso e circolazione della palla, diagonali. Il tutto distinguendone le situazioni ed i tempi opportuni per la loro applicazione.

3 FASE
Stabilire e promuovere il modulo di gioco piu’ appropriato e consone alle caratteristiche dei singoli, senza trascurare la capacità di adattamento all’avversario e nel dover gestire di volta in volta la gara.

martedì 5 gennaio 2010

METODOLOGIA: “ Il Riscaldamento ”

Il mercoledì del Mister
La parte di attività che introduce il lavoro fisico vero e proprio, sia esso la partita o la seduta di allenamento, viene definita come riscaldamento o messa in azione. Ci sono pareri contrastanti sulla sua utilità sulla durata e sulla quantità anche se la necessità di un riscaldamento generale è riconosciuta da tutti. Si attribuisce al riscaldamento la tutela e la prevenzione degli infortuni e l’allenatore deve far comprendere tale importanza ai propri giocatori e ricercare gli esercizi più’opportuni, la loro successione, la loro durata. Cercando di adattarlo alle esigenze di ognuno, in pratica individualizzarlo il più’ possibile. Lo scopo del riscaldamento è di preparare l’organismo a sostenere una prestazione passando dalla condizione di riposo allo stato di attivazione in modo graduale con aumento progressivo dell’intensità. Con il riscaldamento si interviene sull’apparato cardiocircolatorio, respiratorio e sulla sfera psicologica. Si definiscono le due fasi del riscaldamento, generale e specifico. Nel primo dobbiamo curare i grandi muscoli attraverso esercizi sulla corsa e di mobilità articolare, nella seconda parte gli esercizi specifici che richiamano la successiva attività, allenamento o gara che sia. La durata può variare da giocatore a giocatore perché influenzata da vari fattori come ad esempio le condizioni atmosferiche e la condizione fisica. Deve iniziare con qualche minuto di corsa facile e lenta per elevare la frequenza cardiaca, respiratoria e aumentare l’irrorazione sanguigna ai muscoli, alcuni esercizi di mobilità in modo blando e alcuni tratti di corsa progressiva per 30-40 metri.
Lo stretching. Si devono portare gradualmente i muscoli alla massima tensione passando da una tensione facile e media sino alla tensione di sviluppo per 10”-30” senza mai arrivare alla soglia del dolore. La respirazione lenta e costante.
in cui nella seconda parte del riscaldamento quella specifica si devono introdurre esercizi sulle varie forme di corsa, avanti, indietro, laterale, skip, cambi di direzione, arresti, ecc..

Possiamo distinguere:
· riscaldamento pre-allenamento
· riscaldamento pre-gara
in quest’ultimo si devono eseguire esercitazioni con la palla che richiamano il clima della gara, partitelle di 3’ in spazi ridotti, prima con le mani e poi con i piedi. Pause fra le partitelle.

METODOLOGIA: “ La Forza


Il mercoledì del Mister
Tra le capacità motorie che caratterizzano la prestazione di un calciatore, la forza rappresenta un caso particolare. Si tratta di una forza particolare perché trova la sua massima espressione negli scatti, nei salti, nei contrasti e nella potenza del calciare. Non è mai chiamata in causa in quantità molto elevate perché il calciatore deve al massimo vincere il peso del proprio corpo, è spesso richiesto invece, un intervento di tipo massimale come velocità. La forza è la capacità di opporsi ad una resistenza esterna per mezzo della contrazione muscolare. Come per la resistenza possiamo distinguere la forza in:

forza generale capacità di esprimere elevate quantità di forza in diverse condizioni
forza specifica capacità di esprimere tipi di forza diversi richieste dalle particolari condizioni di ogni sport

Ovviamente la forza generale è la base su cui deve essere costruita quella specifica. L’allenamento della forza generale prevale nella prima parte del programma di lavoro. Come sopra specificato nella definizione, la forza si distingue sostanzialmente in due forme di contrazione muscolare

Isotonica con accorciamento e allungamento dei muscoli es. calciare, saltare
Isometrica senza l’allungamento del muscolo es. spingere con le braccia una parete

Nel calcio è dominante l’utilizzo della forza isotonica detta anche dinamica che possiamo ancora distinguere per le varie tensioni muscolari interessate. Tutti noi abbiamo sentito parlare di forza esplosiva (elastica), forza veloce e forza resistente.
L’utilizzo dei circuiti è sicuramente il pi in uso e certamente il migliore per allenare la forza, si può lavorare a gruppi o con tutta la squadra suddividendo i giocatori per ogni stazione.

La forza si deve sempre allenare sia la generale che la specifica sin dai primi giorni di preparazione e per tutta la stagione agonistica, durante la settimana lontano dalle gare, dopo il riscaldamento abbinata ad esercizi di velocità.

Es: Circuito a 4 e piu’ stazioni per la forza generale numero di ripetute per segmenti corporei. Alcune serie

1 arti superiori a coppie: Lancio con le mani al compagno di una palla medicinale di kg. 4/5
2 dorsali a coppie:Conduzione con le mani al compagno di una palla medicinale di kg. 4/5
prima dal lato destro, poi sinistro, sopra la testa e fra le gambe
3 addominali singolarmente: Serie da 15 ripetizioni a carico naturale
4 arti inferiori singolarmente: Utilizzo del bilanciere gambe leggermente divaricate in avanti
serie da 16 ripetizioni con sospensione di alcuni secondi sul quadricipite destro alternato al sinistro

Es: Circuito a 4 e piu’ stazioni per la forza specifica, numero di ripetizioni alla massima velocità - 30” di lavoro e 60” di recupero – Alcune serie

1 skip alto, a ritmo veloce
2 toccate da un cinesino all’altro, da saliscendi laterale a ritmo veloce
3 balzi a piedi alternati sui nastrino colorato a ritmo veloce
4 saliscendi alternando le toccate con il piede destro e il sinistro a ritmo veloce
5 utilizzando un muretto basso o altro allo scopo, piedi a coltello, punta sul muretto e tallone a terra. Sospendo il peso del corpo sulle punte staccando i talloni da terra a ritmo veloce

Es: esercizio pliometrico per la forza elastica, migliora la forza esplosiva. Moltissime ripetizioni
caduta da una panca, si piegano leggermente le gambe, rimbalzo rapido da terra e via in velocità per alcuni metri. Si può finalizzare a rete con un colpo di testa o di piede, su passaggio con le mani effettuato da un compagno.

METODOLOGIA: “ La Resistenza ”




Il mercoledì del Mister
La resistenza è la capacità di mantenere inalterato nel tempo una prestazione di durata. Questa capacità si suddivide in
Resistenza generale chiama in causa il sistema respiratorio e circolatorio, capacità di intensità non elevata e protratta per un lungo tempo
Resistenza specifica è la capacita di sostenere carichi di lavoro ad intensità elevate, la durata può essere ridotta aumentando il numero di ripetizioni.

La resistenza generale è il fondamento, senza di questo non possiamo allenare tutte le altre capacità. Costituisce nel calcio la struttura portante nella costruzione del calciatore su cui basare l’allenamento specifico. Al primo posto come quantità, da inserire dopo la pausa estiva, dopo un periodo di stop forzato e alla ripresa degli allenamenti settimanali. Un lavoro essenzialmente basato sulla corsa continua protratta nel tempo o intervallate a variazioni di ritmo, quest’ultimo noto a tutti come “Fartleck”. Le variazioni possono essere libere per gli atleti adulti secondo criteri di autogestione, oppure predisposte dall’allenatore a tempo o per distanze.
Es.
1 corsa continua ad aumentare secondo i programmi fino 20’-25’-30’
2 2 serie di 15’

3’ di corsa continua 1’ di variazione, alternati a, 3’ di corsa continua 30’ di variazione

3 da 10’ aumentando durante il periodo fino a 25’-30, variazioni su brevi distanze veloci su 30 – 40 metri o su 80-100 metri a buona andatura e di numero ridotto.

Per non ricorrere alla ripetitività abbastanza noiosa di alcune esercitazioni a corsa continua con poche variazioni a distanza è consigliabile l’utilizzo della palla almeno durante la fase di recupero (corsa lenta), predisponendo una circuito.

La resistenza specifica, nel calcio d’oggi rappresenta forse la capacità piu’importante se si pensa al pressing, al riproporsi con continuità sia nella parte difensiva che offensiva perché così richiesto dalle situazioni di gioco. I tempi di recupero richiesti sono sempre pi brevi, dobbiamo essere in grado di ripartire ogni qualvolta si è chiamati in causa. A mio parere anche per le esperienze fatte ritengo che il metodo pi allenante e che paga di pi nel calcio sia l’interval-trainig friburghese.
Prevede un numero elevato di ripetute da 15 “ a 30” con un recupero stabilito di 90” da eseguire assolutamente con la palla, predisponendo pi stazioni. E’ il tempo di recupero stabilito a determinare l’intensità dell’esecuzione. Durante l’esercitazione la frequenza cardiaca tocca, i 180 battiti, quando si riparte dopo i 90” la frequenza cardiaca è di 120-130 battiti il minuto. E’ consigliabile fare 2 serie di circa 15’ ciascuna ad aumentare durante le settimane. Si deve fare settimanalmente per tutta la stagione, nel rispetto dei carichi stabiliti dai mesocicli. ( altro argomento)

Es. 2 serie di 15’ con recupero 3’-5’
Tutti i giocatori contemporaneamente con un pallone ciascuno e suddivisi nelle 4 stazioni, si parte assieme da punti diversiL’allenatore detta i tempi 30” di lavoro alla massima velocità e 90” di recupero. E’ bene testare la frequenza cardiaca a campione.

Esercitazioni da eseguire alla massima intensità e velocità
1 slalom massima velocità
2 conduzione della palla in avanti al primo cinesino, torno senza palla in toccata sul precedente, riparto e riprendo palla e la porto al primo cinesino, torno al precedente senza palla e così via
3 conduzione della palla a un qualsiasi cinesino, senza palla riparto alla ricerca di un’altra lasciata da un compagno in un altro cinesino e così di seguito
4 conduzione della palla all’interno del castelletto centrale e con un cambio di direzione punto a piacere su un cinesino posto sugli esterni, riparto e così Moltissime le variabili del gesto tecnico durante la conduzione, solo destro , solo sinistro, interno , esterno ecc…..